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Se molte aziende hanno appena imparato a gestire canali consolidati come la chat e l’email, la rivoluzione digitale, che cambia completamente le abitudini dei consumatori, sta già lanciando nuove sfide. Oggi è piuttosto comune che nei contact center si creino team di assistenza clienti sui social media. Ipotizziamo dunque che la vostra azienda abbia già creato un team specializzato all’interno del contact center, attraverso tool dedicati, per gestire le richieste dei clienti su questi canali.
E con la moderazione nei forum come bisogna muoversi? Servono competenze e una tecnologia leggermente diversa per questa attività, consideriamo dunque di aver bisogno di un altro team. I due team lavoreranno in sinergia nella stessa stanza. Per l’assistenza clienti nei social media siamo a cavallo, ma che facciamo per l’Internet of Things? Bisogna creare un altro team che se ne occupi. E la realtà virtuale? Cosa facciamo con l’intelligenza artificiale (AI) e gli assistenti virtuali?
Essere un’azienda flessibile, innovativa, capace di muoversi rapidamente nell’era digitale è oggi imprescindibile. Ma quando termina la fase sperimentale ed è il momento di integrare le innovazioni nel modello operativo, ecco che si presenta il problema della proliferazione. L’incapacità di stare al passo con la tecnologia necessaria crea difficoltà a diversi livelli:
“La cultura della collaborazione”, l’abilità dei reparti di un’azienda di lavorare insieme, è una delle grandi sfide che il mondo del marketing ha affrontato nel 2016, secondo un report di Marketing Society and Bloomberg Media. È una componente critica per ogni azienda flessibile e innovativa. Ma inserirla effettivamente nei meccanismi aziendali, a tutti i livelli, non è semplice. La sfida non riguarda solo il marketing ma attraversa il marketing, le vendite e i servizi.
Lo stesso report evidenzia un’altra sfida cruciale: l’era della centralità del cliente. Una sfida per certi versi opposta a quella della collaborazione interna: le aziende devono abbattere le barriere tra squadre e reparti mentre il cliente lo fa già. I clienti passano da un canale all’altro, da un dispositivo all’altro, da un luogo all’altro in cerca di una risposta. Oggi il viaggio dei clienti comincia in genere online: più di un terzo è ancora online quando comunica con i dipendenti dell’azienda a cui si rivolgono.
Se un’azienda è sconnessa e frammentata, come può sperare di intercettare il consumatore digitale, ottenendo i ricavi e i margini operativi che sono propri delle imprese native digitali? Questa è la domanda! Orchestrare il customer engagement centralmente e complessivamente è la risposta. Occorre rifondare l’esperienza del cliente su una piattaforma che:
Soprattutto, la piattaforma deve essere affidabile, in tempo reale e capace di lavorare in scala. È il cuore dell’esperienza del cliente, un elemento critico per l’azienda. Adottate dunque una piattaforma per la customer experience di provata affidabilità.
Aziende native digitali come Uber e Airbnb hanno questi valori nel loro DNA: questo è il loro vantaggio. Non perdete terreno, create subito il vostro DNA digitale, mettendo al centro la customer experience.
Per sapere di più su come orientarsi nel mondo digitale, 5 modi per gestire l’assistenza clienti digitale.
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